“Pio Bove”-e Amedeo
A Milano sono dirimpettai, ma si conoscono e sono amici da 4 anni e condividono spesso anche le vacanze; parliamo di Pio e Amedeo e il dottor Pierfrancesco Bove, il chirurgo plastico citato ieri sera, mostrando una foto di Dante Alighieri durante la seconda e sempre esilarante puntata del duo che sta riscuotendo un successo grandioso con il format Felicissima Sera, su Canale 5, seguito da piu’ di 4 milioni di telespettatori.
“Mandatelo dal chirurgo, mandatelo dal dottor Bove a rifarsi il naso”-hanno detto Pio e Amedeo.
“Mi hanno citato perché mi conoscono”-dice Bove-“abbiamo tante amicizie in comune, nel mio entourage ci sono diversi vip e il giro è sempre quello”.
Cosa rifaresti a Pio e Amedeo?
“Sono fantastici così, fa parte della loro comicità, guai a toccarli! Se stai bene con la tua fisicità non hai bisogno di nulla. Loro hanno fatto di questa fisicità una punta di diamante per il loro lavoro e piacciono per quello, tutti si rivedono in loro!”
Nell’epoca dei selfie, i pazienti arrivano con le foto ritoccate?
“Capita spesso che il paziente voglia diventare come nel filtro utilizzato per quella foto; io cerco di far capire che il filtro non è la natura e non tutti possono usarlo, la cosa più importante non è il filtro in sé, cio’ che conta è l’armonia che su quel viso e corpo regna e fa sembrare bella la persona”.
Di Dante si ricordano esteticamente tutti il naso, ma di alcuni difetti si puo’ fare un pregio; “cerco di attutire con naturalezza un difetto per farlo, poi, diventare un punto di forza”-aggiunge Bove-“da Lady Gaga, a Meryl Streep, a Barbra Streisand, i nasi non perfetti, ma bellissimi si sprecano.
Se si vive bene la propria fisicità, il difetto si trasforma in un punto di forza e resta una caratteristica della propria personalità”.
Lei punta da sempre sulla naturalezza ed è uno dei migliori chirurghi sulla piazza Europea…
L’eccesso va sempre moderato; lo faccio sempre capire bene ai miei pazienti e ho anche creato una App che informa sulle novità, controlla gli appuntamenti e grazie alla App
i pazienti mi inviano tramite la loro foto che resta un consiglio pre visita. Lavoro 12 ore al giorno, mi sposto tra i vari studi in giro per l’Italia, sono stanco e a volte sotto stress, ma amo il mio lavoro-per eliminare ei segni della stanchezza uso anche io le punturine! Il rapporto umano con i pazienti deve sempre prevalere e i social servono molto a questo scopo”.