Tratto da www.vanityclass.it!
L’attrice non ha alcuna intenzione di conformarsi agli irrealistici diktat estetici del cinema e dice no al ritocco digitale.
Kate Winslet paladina body-positive. Lei, che si batte da anni per le donne e con le donne, ha detto un secco no. No all’intervento in postproduzione per ritoccare la sua immagine. L’attrice non ha nessuna intenzione di apparire perfetta e per questo si è battuta per mantenere una scena hot nella quale si vedeva la sua pancetta in una scena di “Mare of Easttown”. Nel film interpreta Marianne, una detective che indaga su un omicidio: “È una donna perfettamente funzionante e imperfetta, con un corpo, un viso e un modo di muoversi che rappresentano la sua età, la sua vita e il luogo da cui proviene. Ci manca tutto questo”, dice del suo personaggio. Mentre, a proposito della sua battaglia, non ha dubbi: “Preferisco apparire come sono davvero”.
Kate ha rilasciato un’intervista al New York Times, nella quale ha fatto sapere che il regista Craig Zobel le ha detto che avrebbe rimosso “una parte di pancia gonfia” in una scena. “Non osare!” ha risposto lei.
La stessa Winslet ha preteso anche che venisse modificato il poster del film poiché il suo viso era stato ritoccato. “Ragazzi, so quante linee ho intorno agli occhi. Per favore, rimettetele tutte a posto”, ha detto la 45enne.
L’ex star di Titanic, poi ha spiegato: “Quello che mi preoccupa è che i volti sono belli. I volti che cambiano, che si muovono, sono volti belli, ma abbiamo smesso di imparare ad amare quei volti perché continuiamo a coprirli con filtri a causa dei social e chiunque può photoshoppare se stesso. Non vedo questa generazione cambiare, e mi rende solo triste perché spero che non manchino di essere presenti nella vita reale, senza puntare a ideali irraggiungibili”.
Non è la prima volta che Kate Winslet si erge a paladina della body positivity, così come hanno fatto anche molte altre celeb. Già nel 2015, ad esempio, aveva inserito nel contratto con l’Oreal una clausola che vietasse all’azienda l’utilizzo di Photoshop nelle sue campagne pubblicitarie. “Abbiamo una responsabilità per le giovani generazioni di donne”, aveva asserito. In un’altra occasione, invece, aveva dichiarato: “Da bambina non ho mai sentito una donna dire ‘io amo il mio corpo’. Non lo ha fatto mia madre, mia sorella maggiore, né la mia migliore amica. E’ difficile sentire una donna dire: ‘sono così orgogliosa del mio corpo’. Dunque ho deciso di dirlo io a mia figlia, perché la percezione dell’orgoglio di sé e del proprio corpo deve cominciare presto”.